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Referenza completa

Strickland, Elisabetta:
Emmy Amalie Noether, la donna che stupì Einstein
Matematica, Cultura e Società. Rivista dell'Unione Matematica Italiana Serie 1 3 (2018), fasc. n.1, p. 61-69, (Italian)
pdf (308 Kb), djvu (195 Kb). | MR 3821683 | Zbl 1403.01018

Sunto

È sembrato un dovere all'autrice di questa storia parlare di Emmy Noether, la straordinaria matematica considerata la fondatrice dell'algebra moderna. Naturalmente è ben noto che nacque da una famiglia ebrea in Germania, ad Erlangen, e che suo padre, Max Noether, era anch'egli un brillante matematico, ma ciò che è meno noto è che Emmy Noether aveva uno splendido carattere, era sempre piena di gioia ed amava divertirsi, quindi visse dividendosi tra la vita sociale e le conversazioni con i più famosi matematici del suo tempo, che visitarono l'Università di Gottinga dove David Hilbert l'aveva convinta a lavorare, ritenendo che la sua conoscenza della teoria degli invarianti potesse essere utile. Costituisce quindi un viaggio interessante spiegare come la sua originale visione dell'algebra le avesse dato la possibilità di interagire con alcune delle menti più creative del suo tempo, quali Felix Klein, Albert Einstein, Helmut Hasse, Richard Courant, Bartel Van der Waerden e numerosi altri. Quando durante il nazismo fu costretta ad abbandonare il suo paese per gli Stati Uniti, dove sfortunatamente morì poco dopo a causa delle conseguenze di un intervento chirurgico mal riuscito, Albert Einstein scrisse nel New York Times che “Fraulein Noether era stata il più significativo genio matematico creativo mai prodotto da che era cominciata l'educazione superiore delle donne”. Questo spiega perchè è stato un genuino piacere per l'autrice spiegare come mai queste parole furono scritte.
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