bdim: Biblioteca Digitale Italiana di Matematica

Un progetto SIMAI e UMI

Referenza completa

Lazzaretto, Ivana and Libertini, Angelo:
Karyological comparison among three species of the genus Tigriopus (Copepoda, Harpacticoida)
Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Rendiconti Serie 8 76 (1984), fasc. n.6, p. 377-381, (English)
pdf (1.43 MB), djvu (907 Kb).

Sunto

Vengono confrontati i cariotipi delle specie: Tigriopus brevicornis, proveniente da Tayvallich (Scozia), T. californicus di S. Francisco (California) e T. fulvus di Livorno, ottenuti da preparati di mitosi embrionali allestiti con una nuova tecnica. Delle prime due specie era noto da tempo il numero di cromosomi e le caratteristiche della meiosi ma non era stato fatto nessun tentativo per individuare eventuali differenze interspecifiche nel cariotipo; la specie Tigriopus fulvus viene studiata invece per la prima volta. È stato confermato il corredo $2n = 24$ sia per Tigriopus brevicornis che per T. californicus, e nella specie T. fulvus è stata accertata la presenza di $2n = 24$ e l'assenza di cromosomi sessuali; quest'ultima caratteristica è comune a tutte le altre specie finora studiate. Il confronto dei cariotipi mette in evidenza le seguenti caratteristiche: Tigriopus fulvus presenta 9 coppie di cromosomi metacentrici e 3 di submetacentrici; in una delle coppie di media grandezza si nota sporadicamente la presenza di un satellite. T. califor- nicus è caratterizzato da 10 coppie di cromosomi metacentrici e 2 submetacentrici; nella coppia più grande è talvolta rilevabile la presenza di un satellite. T. brevicornis si distingue dai precedenti perché possiede 12 coppie di elementi metacentrici nel più grande dei quali è sempre presente un grosso satellite; questa specie si differenzierebbe anche per le maggiori dimensioni dei cromosomi. La presenza di queste caratteristiche permette di assegnare un cariotipo specie-specifico che differenzia queste tre specie anche dalle due popolazioni sub-antartiche di Crozet e Kerguelen avallando i risultati delle prove biologiche e biochimiche in base alle quali si proponeva di confermare come buone specie le popolazioni di Tayvallich, S. Francisco e Livorno e di risconoscere come nuove specie le popolazioni di Crozet e Kerguelen.
Referenze Bibliografiche
[1] A.H. Ar-RUSHDI (1963) - The cytology of achiasmatic meiosis in the female Tigriopus (Copepoda). «Chromosoma», 13, 526-539.
[2] B. BATTAGLIA (1970) - Cultivation of marine copepods for genetic and evolutionary research. Helgolander wiss. «Meeresunters», 20, 385-392.
[3] B. BATTAGLIA (1982) - Genetic variation and speciation events in Marine Copepods. In: C. Barigozzi (ed.) Mechanisms of speciation. A.R. Liss Inc.,New York, 377-392.
[4] B. BATTAGLIA, P.M. BISOL, G. FAVA, E. RODINO and V. VAROTTO - Genetic variability and geographic differentiation in some benthic invertebrates from the Kerguelen region. Proceedings of eighteenth European Marine Biology Symposium, in press.
[5] B. BOZIC (1960) - Le genre Tigriopus Norman (Copépodes, Harpacticoides) et ses formes européennes; recherches morphologiques et expérimentales. «Arch. Zool. exp. gén.», 98, 167-269.
[6] J.M. BRADFORD (1967) - The genus Tigriopus Norman, (Copepoda, Harpacticoida) in New Zealand with a Description of a New Species. «Trans. R. Soc. of New Zealand», 10, 52-59.
[7] G.S. BRADY (1875) - Note on Entomostraca from Kerguelen's Land and the South Indian Ocean. «Ann. Mag. nat. Hist. Ser. 4», 16, 162-163.
[8] A.D. KLIGERMANN and E. BLOOM (1977) - Rapid chromosome preparations from solid tissues of fish. «Journal of the Fisheries Researches Board of Canada», 34, 266-269.
[9] K. LANG (1948) - Monographie der Harpacticiden. Hakan Ohlssons Boktryeken, Lund.
[10] I. LAZZARETTO (1983) - Karyology and chromosome evolution in the genus Tisbe (Copepoda). «Crustaceana», 45, 85-95.
[11] I. LAZZARETTO and A. LIBERTINI - Karyological investigation on two populations of Tigriopus from the Kerguelen region. Journal of Crustacean Biologyin, in stampa.

La collezione può essere raggiunta anche a partire da EuDML, la biblioteca digitale matematica europea, e da mini-DML, il progetto mini-DML sviluppato e mantenuto dalla cellula Math-Doc di Grenoble.

Per suggerimenti o per segnalare eventuali errori, scrivete a

logo MBACCon il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali