Si interpretano i risultati degli esperimenti fatti su mezzi anelastici mediante applicazione di deformazioni crescenti linearmente nel tempo. Si trova che dai risultati di questi esperimenti, si può risalire alla funzione di creep che viene determinata con tre diversi modelli di approssimazione. Si trova inoltre che per decidere sul comportamento a lungo termine dei materiali sono necessari esperimenti a più lungo termine di quelli fatti. Si dimostra poi che le relazioni classiche che rappresentano il comportamento dei materiali anelastici implicano un indurimento del mezzo e talora anche il fenomeno di fatica. Si suggerisce infine un metodo per determinare il numero di cicli che porta alla fatica. Come applicazione, usando dati di laboratorio a varie temperature e deformazioni linearmente crescenti nel tempo, si determinano la funzione di creep e l’energia di attivazione, entrambe dipendenti dalla temperatura, della Halite policristallina.