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Referenza completa

Scali, Valerio:
Obligatory parthenogenesis in the stick insect Bacillus rossius (Rossi)
Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Rendiconti Serie 8 49 (1970), fasc. n.5, p. 307-314, (English)
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Sunto

Il fasmide B. rossius ha un areale di distribuzione circummediterraneo e si riproduce partenogeneticamente a nord (Francia meridionale e Italia nord-occidentale), mentre è anfigonico a sud (nord Africa e Italia meridionale). Non ci sono differenze citologiche e non sembra esistere alcuna barriera riproduttiva fra le popolazioni francesi e nord africane cosicché in ambedue i tipi di popolazione (uni- e bisessuata) le femmine possono venir fecondate e dare una discendenza con normale sex-ratio, oppure, se isolate dai maschi, riprodursi partenogeneticamente. Tuttavia nell'Italia centrale, dove esistono ambedue i tipi di popolazione, è stato possibile isolare femmine che, pur ripetutamente accoppiate con maschi diversi, hanno prodotto una prole esclusivamente femminile o quasi, comportandosi così come "partenogenetiche obbligatorie". Indagini citologiche sullo sviluppo embrionale precoce delle loro uova hanno rivelato che la segmentazione inizia col numero aploide di cromosomi come è la regola per le uova partenogenetiche. L'allevamento per cinque generazioni di un ceppo derivato da una di tali femmine "partenogenetiche obbligatorie" (ceppo 671) ha mostrato che la caratteristica di produrre solo femmine anche dopo numerose copule è costante e comune a tutte le femmine investigate. Ricerche citologiche collaterali suggeriscono che le uova di tali femmine non sono fecondate per la mancata penetrazione dello spermio. Infatti, mentre è stato possibile trovare una o più teste spermatiche (fino ad un massimo di 7) nelle uova di femmine anfigoniche, non è stato possibile ritrovare teste spermatiche in 72 uova del ceppo 671 esaminate con lo stesso metodo. Il reperto di femmine con partenogenesi obbligatoria permette alcune reinterpretazioni di precedenti esperimenti e suggerisce nuove considerazioni per la comprensione della distribuzione delle popolazioni unisessuate e bisessuate in natura.
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