bdim: Biblioteca Digitale Italiana di Matematica

Un progetto SIMAI e UMI

Referenza completa

Yoeli, Meir and Most, Harry:
Plasmodium berghei in Malaria Research
Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Rendiconti Serie 8 38 (1965), fasc. n.6, p. 972-976, (English)
pdf, djvu.

Sunto

Le grandi scoperte fatte nel passato in campo malariologico ed i successivi progressi scientifici, medici e biologici, sono stati possibili in seguito agli esperimenti sui plasmodi degli uccelli e dei mammiferi. Le nostre conoscenze del ciclo di sviluppo del parassita malarico nella zanzara vetrice e nell'ospite vertebrato, l'azione delle sostanze chemioterapeutiche ed il concetto di immunità nelle infezioni causate da protozoi, non sarebbero state possibili senza le indagini sperimentali sui plasmodi degli uccelli e delle scimmie. Plasmodium berghei, il parassita dei roditori selvatici del Congo, che fu scoperto da Vincke e Lips nel 1948, ha portato alle ricerche sulla malaria e sulle malattie tropicali uno strumento preciso, di grande utilità. La facilità di trasmissione di questo plasmodio agli animali comuni da laboratorio - il topo bianco, il criceto dorato, il ratto albino - e la possibilità di sperimentare su grande scala, fanno sì che si possa considerare P. berghei come il plasmodio essenziale per le indagini scientifiche dell'avvenire. Il comportamento clinico della malaria causata da P. berghei nei diversi ospiti sperimentali si svolge in un modo simile alle febbri malariche nell'uomo; ma soprattutto la scoperta fatta recentemente dagli Autori del ciclo pre-eritrocitico nelle cellule del parenchima epatico, con forme assai simili a quelle trovate nella malaria delle scimmie e dell'uomo, porta alla possibilità di nuovi sviluppi nel campo della malaria sperimentale. Le ricerche sulla chemioterapia e sulla chemioprofilassi medicamentosa contro i parassiti resistenti, gli studi sulla immunità contro gli sporozoiti e le forme tissulari del parassita, protette e nascoste nel fegato, potranno essere eseguiti per mezzo di P. berghei. Questa scoperta del ciclo esoeritrocitico di P. berghei e l'osservazione di una legge biologica circa l'effetto della temperatura sullo sviluppo sporogonico, che ha permesso di introdurre facilmente trasmissioni cicliche in laboratorio, aprono un nuovo orizzonte non solo alla scienza della malaria sperimentale, ma anche ad altri campi della biologia e della medicina, formando uno strumento versatile a futuri studi basilari.

La collezione può essere raggiunta anche a partire da EuDML, la biblioteca digitale matematica europea, e da mini-DML, il progetto mini-DML sviluppato e mantenuto dalla cellula Math-Doc di Grenoble.

Per suggerimenti o per segnalare eventuali errori, scrivete a

logo MBACCon il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali